La caccia al pesce spada è una di quelle eterne lotte tra uomo e natura che, in un sublime scenario regalatoci dallo Stretto di Messina, ha avuto modo di rafforzarsi e crescere in un vorticoso intreccio tra storia, leggenda e mistero.
La storia vuole che -fin dai tempi più remoti- Messina e i suoi villaggi, che si affacciano direttamente sul mare e sulla Calabria, vivano principalmente di pesca. I fondali dello Stretto sono ricchi di specie mediterranee come tonni, aguglie, costardelle… ma, a Messina è noto a tutti, il vero Re degli abissi: il Pesce Spada. Da allora l’arte della pesca rimane immutata e diventa tradizione, così come la Feluca, la tipica imbarcazione su cui avviene la pesca del pescespada, caratterizzata da un alto albero maestro, e da una lunga passerella, dove avviene l’arpionaggio.
Tuttora in voga, è ancora oggi parte dell’economia dei piccoli villaggi di pescatori delle coste messinese, ed ha nel tempo ispirato grandi chef, artisti, e varie figure professionali, fino a ritrovarlo nella ricetta del Bartender siciliano Puccio Basile.
Si tratta di un cocktail facile da replicare e che valorizza le materie prime del territorio, ispirato alle tradizioni di Messina e alla caccia del pesce spada. Uno spaccato di territorialità e fascino tutto made in Sicily, dal sapore fresco, birroso ma ben equilibrato, grazie alla presenza del Gin messinese (Messenion Gin) che esplode in un sentore di agrume siciliano molto dissetante e gradevole.
Un’idea semplice ma vincente, quella del nostro Bartender, per la sua creatività e associazione di materie prime, unendo insieme antiche tradizioni e benessere del buon bere. Non è difficile da credere dal momento che la sua vita si divide tra il settore musicale e quello della ristorazione, e la fantasia unita al buon gusto non manca mai nelle sue creazioni.
Di seguito, la ricetta del drink:
- 6 parti di Messenion gin
- Granita limone
- Ghiaccio ri-abbattuto a – 12 gradi
- Bitter artigianale di fragole verdi
- Birra Feluca
- Limone disidratato
- Leggera affumicatura di zenzero
Incertezza e speranza
“Il 2021 è stato un anno strano, pieno di incertezza. Noi, intendo noi lavoratori della ristorazione, non abbiamo mai mollato, nemmeno quando eravamo chiusi. Abbiamo sofferto in silenzio, senza mai perdere la speranza di tornare a far star bene le persone”.
“Naturalmente l’aspetto economico è fondamentale, ma le gratificazioni del nostro lavoro sono anche altre. Speriamo quindi nel futuro di poter accogliere i clienti senza problemi sempre in sicurezza”.
Articoli correlati
-
Podarcis Sicula Medemi: la lucertola dal ventre rosso endemica di Isola Bella
-
Controlli dei carabinieri nella Jonica, chiusi 2 locali della movida
-
NaxosLegge. Il premio “Promotori di Cultura” anche al festival calabrese “Estate a Casa Berto”
-
Incidente Riace, “Basta vittime”: la catena dei lutti non finirà così presto
-
Reggio. Restaura una barca e la trasforma in biblioteca aperta tutti
Tag:
0 COMMENTI
Altre dalla home